Durante la festa di Sukkot (festa delle Capanne) gli ebrei trasferiscono la loro abitazione dalla propria casa in una sukkah (plurale sukkot), una capanna improvvisata col soffitto fatto di rami o di una vegetazione tanto sottile da lasciar intravedere il cielo.
La gente mangia nella sukkah, e gli ebrei più ortodossi vi dormono. La sukkah ricorda la capanna in cui il popolo ebraico trovò rifugio mentre vagava nel deserto durante l’Esodo. D-o li protesse dagli elementi e ricordando ciò gli ebrei prendono consapevolezza che non sono i mattoni o la malta della casa ad offrire protezione, ma D-o stesso. Sebbene l’Esodo abbia avuto luogo in pri-mavera, la festa di Sukkot è celebrata in autunno, poiché è naturale che in primavera la gente lasci le case per dimore più fresche e quindi andrebbe perduto il senso di abitare nelle capanne. L’autunno è inoltre la fine della stagione del raccolto quando i granai sono pieni. Spostarsi in un’abitazione più semplice serve pertanto a rammentare la povertà a chi vive nella ricchezza.