Chanukkah
Una Festa di Tradizioni
Molti riti caratterizzano la celebrazione della festa di Chanukkah.È interessante conoscere le origini di alcuni tra quelli più conosciuti, come accendere i lumi della chanukkiah, mangiare cibi fritti nell’olio e giocare con il sevivon (trottola a quattro lati su cui sono segnate le lettere ebraiche nun, ghimel, hey, shin, iniziali della frase ‘nes gadol hayà sham’, ‘grande miracolo fu là’).
Accendere i lumi della chanukkiah è il rituale più conosciuto e praticato
tra quelli che si celebrano durante questa festività.
L’origine di questo rito è molto antica.
Il Libro dei Maccabei riporta: ‘dissero poi Yehudà e i suoi fratelli: vedete, i nostri nemici sono sconfitti, lasciateci salire a ripulire il Santuario.’ Il testo si riferisce a quanto fecero i Maccabei: liberarono il Santuario delle statue che vi erano state poste e provvidero ad accendere la lampada detta Menorah; il poco olio trovato durò miracolosamente per otto giorni.
Il Shulchan Arukh, Codice delle Norme Ebraiche, dice che lo scopo dell’accensione è di far conoscere il miracolo a noi stessi e agli altri. Questo è importante, perché non solo lottammo contro i non ebrei per la nostra libertà religiosa, ma anche contro chi all’interno della nostra gente, era assimilato. In questo modo manteniamo le nostre famiglie e il nostro popolo forti nella fede dei nostri padri.
Un interessante minhag (uso) di alcune comunità è il non far lavorare le donne mentre i lumi della chanukkiah sono accesi. Quest’usanza ha diverse origini. Tra queste la più rilevante è che, siccome queste luci non possono essere utilizzate per null’altro che ricordare il miracolo, le donne devono stare attente a non svolgere alcun lavoro di casa alla luce della chanukkiah. Questo rituale risale all’epoca in cui le donne erano le uniche custodi della casa e quindi dovevano svolgere tutti i lavori casalinghi.
Nonostante l’assenza di fonti scritte che la attestino, l’usanza di mangiare cibi fritti in olio di oliva è tra le più praticate.
Non è comunque difficile comprendere che questo minhag è stato istituito in ricordo del miracolo dell’olio che bruciò per otto giorni e otto notti. Quindi non celebriamo questo miracolo solo accendendo i lumi, ma anche mangiando cibi fritti in olio d’oliva.
Anche giocare con il sevivon è un’usanza molto popolare e le sue origini risalgono all’epoca precedente la rivolta, quando Antioco Epifane vietò lo studio della Torah, ma non fermò la determinazione degli studiosi e dei loro allievi nel continuare la loro pratica. Quando i soldati passavano a controllare i giovani scolari, questi tiravano fuori delle trottole e fingevano di giocarci. Questa abitudine è stata continuata attraverso la tradizione, per commemorare l’eroismo di coloro che si dedicavano allo studio della Torah.
Da ultimo va ricordato che questa festa ebraica non solo celebra la ritrovata libertà religiosa e culturale del popolo ebraico, ma anche la vittoria del monoteismo sul paganesimo.
Rav Luciano Caro con Serena Tedeschi