Il complesso esterno

Il cortile e le api

Nel cortile adiacente al portico si trova un piccolo albero di melograno dal grande significato: nella tradizione ebraica la melagrana, con i suoi innumerevoli semi, simboleggia la prosperità e la vita; per questo motivo viene utilizzata come augurio a Rosh ha Shanah, il capodanno ebraico. La melagrana inoltre è una delle sette specie vegetali bibliche della Terra di Israele ed è quindi legata alla storia del popolo ebraico.



Gli artisti Jessica Carrol e Aldo Mondino, nel 2002, traendo spunto dalla stella di Davide incisa in un’antica moneta coniata in una comunità ebraica del Maghreb, hanno realizzato una grande stella in bronzo, tutt’intorno sei api corteggiano la stella, sciamano, danzano, la circondano in un movimento rotatorio che porta polline e miele, lasciando comunque segno di se’, coprendo con il dolcissimo miele alcuni semplici sassi. Una delle api è rappresentata nel gesto plastico di staccarsi dal fiore – stella, per andare a raccogliere le sensazioni, la memoria, gli umori, i colori, i profumi che l’albero della vita e della fertilità, il melograno – in ebraico – rimon – elargisce generosamente. E così, grazie all’ape, il melograno moltiplica mille e mille volte i suoi segni, dedicati a chi, in affettuosa amicizia, li vuole ricevere. E ancora: una delle api – in ebraico dvoràh – , nel fecondare l’albero della vita feconda il mondo e si trasforma in parola – in ebraico davar. Dvoràh e davar, due parole che in ebraico si scrivono con le stesse lettere, gli stessi grafemi; ma, cambiandone pronuncia, dvoràh diventa davar, diventa un suono/significato che in ebraico sta per parola o per cosa.

Con un’assonanza che sottende un gioco di significati questo lavoro d’artista fa sì che l’ape operosa e dolce impollini il mondo riempiendolo di parole e significati. Perché le parole niente altro sono se non il nome delle cose, l’abito esteriore della concretezza della vita della Comunità ebraica di Casale.