Il Museo

Le Collezioni


Argenti e tessuti
Il vasto patrimonio di argenti ebraici, straordinario per la qualità degli oggetti esposti, è ospitato nelle gallerie che accolgono le donne durante la preghiera. Le opere d’arte antica, che compongono la collezione, sono in continuo aumento e provengono da prestiti, generose donazioni o acquisti.

La funzione originaria degli oggetti da cerimonia ne determina le forme caratteristiche, gli stili cambiano da paese a paese e riflettono le tendenze artistiche predominanti nei luoghi di produzione e di origine. Quando agli ebrei fu proibito accedere alla corporazione degli argentieri, gli oggetti rituali furono realizzati da artigiani non ebrei in base alle richieste e alle istruzioni dei committenti. I ricami, le stoffe ed i tessuti preziosi potevano invece essere prodotti direttamente dagli ebrei e destinati principalmente a completare, coprire e abbellire gli oggetti sacri.

Le collezioni sono legate essenzialmente a tre tematiche principali: la Torah, le festività ebraiche e la vita familiare, l’allestimento è integrato da una collezione mista che arricchisce le esposizioni temporanee.

La Torah

Rari esemplari di rotoli della Legge Sefer Torah in pergamena manoscritta e arrotolata su due supporti in legno o in argento, sono custoditi nell’aron della sinagoga ed usati durante le funzioni religiose, altri incompleti e non più idonei all’uso liturgico sono esposti nel museo con i loro ornamenti.

La collezione comprende pregiate coppie di rimonim – letteralmente melagrane –, terminali in argento sbalzato e cesellato che vengono posti sulla parte superiore dei rotoli, corone – atarah o keter – di esclusiva fattura piemontese che conferiscono dignità regale al Sefer Torah, interessanti placche – tass – in argento sbalzato e cesellato, e bacchette in argento che terminano con un motivo a forma di mano – yad – utilizzate per indicare ogni parola durante la lettura del testo sacro, poiché ciascuna parola della Torah – Pentateuco – è importante e non deve essere persa.

Stoffe e tessuti policromi sono esposti con grande cura per preservare i colori originali dai danni che potrebbe provocare la prolungata esposizione alla luce. Le vetrine presentano rare tende dell’aron finemente decorate e ricamate, preziose fasce – mappah – in seta o lino utilizzate per stringere la Torah, quando è arrotolata. Risalgono al XVII secolo anche i manti – me’il – che, oltre ad avere funzione estetica, vengono utilizzati per avvolgere e per proteggere il rotolo dalla polvere.

Le festività ebraiche
Al Sabato e alle festività ebraiche il Museo degli Argenti dedica alcune aree tematiche e approfondimenti con oggetti rituali.

L’atmosfera speciale del Sabato – Shabbath, giorno sacro dedicato al riposo, è ricreata da una tavola con la challah, speciale pane a forma di treccia che si usa per il Sabato, la lampada, che viene accesa il venerdì prima del tramonto per accogliere la festa, la coppa per il kiddush, che contiene il vino utilizzato per la preghiera di ringraziamento a Dio per le sue benedizioni e il portaspezie con cui si celebra l’Havdalah, cerimonia di separazione tra il Sabato ed il giorno feriale.

Una sala è dedicata alla Pasqua ebraica – Pesach: al suo interno si può osservare una tipica tavola imbandita per il Seder, letteralmente ordine, cerimonia estremamente evocativa con cui si ricorda l’esodo, l’uscita del popolo ebraico dall’Egitto e dalla schiavitù e la riconquista della libertà.

Una piccola capanna – sukkah – caratterizza l’allestimento didattico della festa autunnale di Sukkoth, al suo interno sono collocati tutti gli oggetti tipici della ricorrenza tra cui un prezioso contenitore per il cedro – etrog.

Ogni anno, per Chanukkah viene accesa una lampada: un lume ogni sera fino all’ottava sera, quando risplendono otto lumi; lo shamash, letteralmente servitore, è il nono lume, posizionato a parte sulla lampada stessa. Nel museo sono esposte numerose lampade di Chanukkah: una di esse, in bronzo, è tra gli oggetti più antichi di proprietà della Comunità e risale al XV secolo.

Nella sala dedicata alla gioiosa festività di Purim sono esposti alcuni esemplari di meghilloth, rotoli, contenenti la storia di Ester, uno di essi, particolarmente pregiato, è scritto interamente su cartapecora, mentre un altro, finemente decorato e illustrato, risale al XVII secolo.

La vita familiare

Ricca e interessante è la collezione di shadday – letteralmente Onnipotente – composta da ciondoli beneauguranti in argento sbalzato e cesellato di varia foggia.
Molto pregiato è l’antico set degli strumenti necessari per la circoncisione dei neonati – brith milah.

In questa sezione dedicata alle ricorrenze celebrate in famiglia, la cerimonia del matrimonio ebraico occupa un posto di rilievo. Lo sposo con indosso il manto di preghiera – tallith o talled secondo l’uso giudaico-piemontese – e la sposa si trovano sotto la chuppah, il baldacchino tradizionale, accanto a loro sono esposti un interessante anello nuziale in argento a forma di casa che apparteneva alla Comunità e veniva prestato alla sposa per la cerimonia nuziale e alcuni esemplari di contratti nuziali – ketubot.

Questa parte del museo termina appositamente con il matrimonio, una fase della vita idealmente proiettata verso il futuro e la crescita, per trasmettere ai visitatori l’idea che a Casale esiste ancora una comunità ebraica vitale e non solo un polo museale.

Collezione mista
Altre tematiche ebraiche fanno parte della collezione eterogenea in cui meritano particolare menzione i ritratti micrografici di Mosè, Salomone e re David, interamente realizzati utilizzando minuscole lettere ebraiche per formare l’immagine. Ciascun ritratto contiene un testo diverso tratto dalla Bibbia: il Levitico, il Cantico dei Cantici e il quinto libro dei Salmi.